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LA MISURA DEL TEMPO E LE ONDE GRAVITAZIONALI

 

Intervento del prof. Francesco Marin

 

L’aula magna del Liceo Galilei gremita da un pubblico inusuale: studenti attuali e studenti di un tempo, fianco a fianco, per ascoltare un relatore inusuale. La Signora Preside ha sottolineato, compiaciuta, questo fatto, esaltando lo spirito che anima la nostra associazione e il legame che unisce tra loro, attraverso il tempo, tutti i liceali del Galilei.

La preparazione e i riconoscimenti ricevuti dal professor Marin sono a tutti ben noti; oggi abbiamo avuto conferma anche delle sue grandi doti di comunicatore. Ci ha affascinati prima con la storia della misurazione del tempo, che ha toccato tutte le pietre miliari delle invenzioni degli orologi, dal pendolo fino agli orologi atomici, dimostrando come la misurazione del tempo consenta anche di fissare la posizione di un corpo nello spazio, con la determinazione della longitudine del luogo in cui si trova. La correlazione spazio-tempo ha quindi consentito, alla luce della teoria della relatività generale, di affrontare il tema, oggi di grande attualità, delle onde gravitazionali. Con un linguaggio semplice, adeguato alle conoscenze del pubblico presente, ma non per questo meno rigoroso, è stata data prima una descrizione di che cosa siano le onde gravitazionali e di quali siano gli attori che le possono generare; quindi una precisa descrizione dei metodi che ne hanno consentito la rilevazione. Il tutto sostenuto da esempi e descrizioni che hanno consentito di concretizzare, nelle menti dei nuovi e dei vecchi allievi, fenomeni che normalmente si ritiene debbano afferire solo al ragionamento astratto. Ampia e convinta soddisfazione è stata manifestata da tutti i presenti, alcuni dei quali si sono fermati con il professor Marin al termine della conferenza, ancora affascinati dalla sua disponibilità e dalla prontezza e semplicità delle sue risposte alle domande che gli venivano poste. Ma, come egli stesso ha voluto sottolineare durante la presentazione del suo intervento, è stato anche per lui un grande piacere tornare nel suo liceo, al quale si sente molto legato e riconoscente, perché è da qui che è iniziata la preparazione che gli ha consentito di raggiungere i brillanti risultati che sostengono il suo lavoro. Alla fine l’abbiamo visto sì orgoglioso, ma anche un po’ emozionato, e noi, spietati, abbiamo approfittato di quel momento di debolezza per farci promettere, per il prossimo anno, un suo ulteriore intervento nel nostro Liceo. Gli argomenti non mancheranno.

Il vostro cronista.

Mauro Gressini


 

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