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A.L.G.A.
Amici del Liceo Galilei - San Donà di Piave

Oggi intervistiamo un'artista di fama internazionale. Gloria Campaner 27 anni, ex liceale, nata e vissuta a Jesolo ma ora cittadina del mondo.
Pianista dal talento indiscusso. Vincitrice di innumerevoli premi nazionali ed internazionali. Tra i tanti ricordiamo che nel 2011 viene invitata al Quirinale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per partecipare alla celebrazione per la Giornata Internazionale della Donna.
Gloria, quali sono i ricordi del tuo periodo liceale?
Mi fai ritornare indietro nel tempo. Un periodo bellissimo e fondamentale per la mia formazione. E' il periodo dell'adolescenza, dei primi innamoramenti... del mio primo grande amore. Le amicizie con i compagni del liceo. Amicizie che restano e si consolidano nonostante il passare del tempo. Amici fraterni che vedo anche a distanza di molto tempo ma ogni volta che li incontro è come se non fosse passato un minuto. La formazione della mia rock band. Suonavamo lo ska. L'esplorazione di nuovi interessi musicali. E' stato un periodo vulcanico pieno di idee ed entusiasmo. Lo ricordo anche come periodo intenso e faticoso. Dovevo conciliare lo studio delle materie scolastiche con lo studio della musica. Fatica, sudore e tanta soddisfazione: mi sono diplomata con il massimo dei voti. Ecco, hai ricordato lo studio della musica. Quando hai cominciato a suonare e come hai conciliato gli studi liceali con lo studio della musica?
Ho cominciato a 2 anni. Mi è stato regalato un pianoforte a coda giocattolo. E' stata una rivelazione. Lo strimpellavo con passione. I miei genitori, che non finirò mai di ringraziare, hanno capito che poteva esserci un vero interesse per la musica. Ho iniziato un periodo di propedeutica con un'amichetta vicina di casa. A 4 anni ho vinto il mio primo concorso. La Maestra Daniela Vidali è stata la mia prima insegnante. Una figura fondamentale. E' stata lei a capire che avevo talento e a convincere i miei genitori a farmi intraprendere lo studio della musica. Quando sono arrivata al Liceo avevo già diversi impegni nazionali ed internazionali. Spesso mi dovevo assentare per lunghi periodi. I professori sono stati molto comprensivi ma non mi hanno mai scontato nulla. Dopo queste assenze mi dovevo impegnare come non mai per recuperare il tempo perduto. I miei maestri di musica erano in giro per il mondo. Quello che, tuttavia, ho frequentato di più era dell'Accademia Pescara: Bruno Mezzena. Partivo in macchina o in treno con il papà il week end facevo lezione da lui e tornavo la domenica notte. Così tutte le settimane. Per fortuna il lunedì mattina i professori evitavano di interrogarmi. Ma è capitato comunque di dover sostenere qualche compito in classe il lunedì: che incubo. Ringrazio professori e compagni: non mi hanno mai fatta sentire come una privilegiata e comunque hanno premiato il mio impegno.
Come ti vedevi a quel tempo il tuo futuro? Ti immaginavi già musicista di successo o pensavi che avresti fatto altri percorsi?
In quel periodo amavo particolarmente le materie letterarie grazie all'insegnamento della prof.ssa Fiocchi ma avevo un debole per la biologia. Una materia che il prof. Riccardo Masiero mi ha fatto amare in modo profondo. All'epoca mi vedevo alle prese con le provette in un laboratorio di chimica; pensavo che sarei diventata un ingegnere molecolare. La cosa è assai curiosa: soffro la vista del sangue e i miei genitori non si capacitavano di questa mia passione per la biologia. La musica, tuttavia, è sempre stata una compagna costante nella mia vita. Sapevo che la musica era nel mio karma. E' stato quindi naturale e non premeditato diventare una pianista.
Oggi giri il mondo per esibirti nelle più importanti sale da concerto: hai suonato in prestigiose sale come la Carnegie Hall di New York, la Filarmonica di Varsavia, la Disney Hall di Los Angeles, la Keyaky Hall di Tokyo, l' NCPA di Pechino, la Salle Cortot di Parigi, la Wiener Saal di Salisburgo solo per citarne alcune. Sacrifichi qualcosa della tua vita per seguire la tua passione-professione?
La mia vita è scandita dal lavoro, dai concerti e dalla preparazione. Ho vissuto a Francoforte, a Parigi e ora vivo a Roma. A dire il vero più che in casa vivo negli alberghi. Ho rapporti “telefonici” con molte persone ma non mi sento sola. La musica sopperisce ad ogni solitudine. Sono lontana dai miei affetti, dalla mia famiglia che vedo poco. Ma non penso che sia la quantità del tempo ma la qualità e l'intensità dei rapporti che ti fanno sentire amata ed apprezzata. Così quando torno alla mia città natale rivedo parenti ed amici ed ogni volta è una formidabile ricarica di energia. I sacrifici fanno parte delle regole del gioco. Sono felice e non rimpiango nulla di ciò che ho fatto. Ho avuto due genitori intelligenti che hanno saputo sacrificarsi per alimentare la mia passione per la musica. Ora spero di averli ripagati con la soddisfazione che provano ad avere una figlia innamorata del suo lavoro. La musica è la tua vita.
C'è un musicista a cui ti ispiri o che vorresti emulare?
In realtà ascolto ogni tipo di musica. Si tratta di ricerca e sperimentazione, un modo per crescere e perfezionarmi. Ovviamente ascolto e studio i grandi pianisti del passato e da ciascuno apprendo qualcosa. La musica classica è collocata in un certo arco temporale ed è dai Grandi del passato che si deve apprendere. Potrei fare i nomi di Benedetti Michelangeli, Horowitz, Arthur Schnabel ma l'elenco potrebbe essere ben più lungo. Mi ispira molto, moltissimo direi, il jazz. Potrà apparire strano per una musicista di musica classica ma il mio vero genio ispiratore è Miles Davis: è senz'altro il più grande sperimentatore del secolo scorso.
Hai suonato in una rock band, hai sconfinato verso il jazz, collabori con un video artista e con corpi di ballo: ma quelle che per noi “ sono solo canzonette” trovano spazio nella tua giornata?
Certo che si! Studio almeno 10 ore ogni giorno. E' uno studio intenso appassionato e totalizzante. Ma quando ho finito voglio e mi piace “alleggerire”. Come hai capito amo il jazz. Non perdo occasione di andare ad ascoltare qualche concerto dal vivo: sia in Italia che all'estero. Ultimamente sto apprezzando la Samba: dagli inizi di matrice nera alle variazioni in chiave moderna. L'approccio verso la musica è comunque sempre una ricerca. Ascolto ovviamente anche la musica popolare e commerciale ma dopo un po' mi stanca. Mi lascia poco. Vado a ballare. Mi piace ballare. Ci vado quando posso e quando termino il lavoro. A proposito qual è la tua giornata tipo?
Ho due giornate tipo. Quella durante i concerti è scandita da prove con l'orchestra, meeting, conferenze stampa e pranzi con i promoter. Poi c'è quella romana. Mi sveglio tardi alla mattina. Faccio qualche esercizio yoga soprattutto respirazione. Salto sul tappeto elastico per circa 10 minuti. Mi carica di energia e positività. Quindi colazione abbondantissima. La colazione è il pasto cui dedico più tempo. Poi inizio a studiare. Lo studio è complesso: ricerca, studio la vita e i testi dei grandi maestri; dedico molte ore all'ascolto di dischi e poi, ovviamente molto esercizio. Passano le ore e non me ne accorgo. Arriva sera e solo allora mi rendo conto di aver studiato anche per dieci ore di fila senza mangiare. A volte intervallo con lunghe passeggiate all'aperto. L'aria frizzante risveglia la mia creatività. Quando arriva sera esco con gli amici e vado a vedere qualche concerto. Sono una persona fortunata che ha amici in tutto il mondo.
La formazione liceale e scientifica in particolare ti è servita nella tua vita professionale e in che modo?
Direi che ogni giorno passato al liceo è stato fondamentale. La preparazione è stata di ottima qualità nelle varie materie. Nonostante l'amore per la biologia mi sono iscritta all'università in una facoltà di lingue. Ma la preparazione culturale mi ha aiutato ad affrontare ogni tipo di situazione. Il liceo ti dà una formazione culturale approfondita ma non selettiva e settoriale. I miei amici e i miei conoscenti, l'ambiente che frequento è circondato da artisti, filosofi, letterati e tanti musicisti. Si parla di musica ma l'argomento si liquida in 5 minuti. Poi si parla di tutto. Lo studio delle materie liceali mi ha aiutato ad essere sempre “sul pezzo”. Il liceo ( classico o scientifico) è veramente una scuola che ti aiuta ad affrontare la vita. Ti dà un bagaglio culturale incredibilmente vasto ed utilissimo.
Torniamo al Liceo: ti è rimasto qualche legame di quegli anni?
Gli amici più cari sono legati all'istituto più che alla mia classe. Roxi è il mio soprannome e mi chiamano ancora così. Mi dicono che il mio modo di ridere contagioso è ancora quello di un tempo. Quando rivedo gli amici di un tempo ci raccontiamo sempre le stesse battute e ridiamo sempre come se fosse la prima volta. Forse capitata a tutti ma mi piace pensare che sia una nostra caratteristica. Qualche volta i compagni di classe vengono ai miei concerti e mi vengono a trovare in camerino. E' sempre una bellissima emozione. Un salto nel passato dove trovare quell'energia degli adolescenti. Vitale ed inesauribile.
Infine, vuoi dare un consiglio agli aspiranti musicisti che stanno ancora studiando al liceo?
E' difficile. La mia esperienza porta a sposare la musica. Ma il mio consiglio è quello di fermarsi ad ascoltare l'io interiore. Aiuta a capire. Per farlo bisogna imparare a Respirare. Come disciplina zen. Concentrarsi nel respiro perché da lì arriva la risposta. Aiuta a alleviare lo stress e liberare la mente. Non voglio fare la guru ma state certi che la verità arriva sempre basta aprire al porta.
Cara Gloria, ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato. Speriamo di averti presto a San Donà per un breve saggio della tua musica per gli studenti del Liceo Galilei.
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